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Antireumina 10 compresse

ANTIREUMINA 10CPR

004172021

Antireumina

associazione di acido acetilsalicilico, paracetamolo e caffeina

10 compresse per uso orale

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DENOMINAZIONE:
ANTIREUMINA

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Altri analgesici ed antipiretici.

PRINCIPI ATTIVI:
Ogni compressa contiene: acido acetilsalicilico 275 mg; paracetamolo 1 75 mg; caffeina 25 mg.

ECCIPIENTI:
Amido di mais, cellulosa microcristallina, magnesio stearato, silice p recipitata.

INDICAZIONI:
Trattamento sintomatico di mal di testa, nevralgie, mal di denti, dolo ri mestruali, dolori articolari, stati febbrili e sindromi da raffredd amento.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR:
Ipersensibilita' individuale accertata verso i componenti.
I prodotti a base di paracetamolo sono controindicati nei pazienti con manifesta insufficienza della glucosio-6-fosfato deidrogenasi ed in quelli affet ti da grave anemia emolitica.
Grave insufficienza epatocellulare.
Tend enza accertata alle emorragie.
Gastropatie (es.
ulcera gastroduodenale ).
Asma.
Terzo trimestre di gravidanza.
L'uso di questo medicinale e' controindicato nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore a sedici an ni.

POSOLOGIA:
Adulti: da 1 a 4 compresse al di'.
Non superare le dosi consigliate; i n particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minim i sopraindicati.
Il prodotto va assunto a stomaco pieno.

CONSERVAZIONE:
Conservare a temperatura ambiente.

AVVERTENZE:
Non somministrare per oltre 3 giorni consecutivi.
Inoltre va consultat o il medico da parte di pazienti con disturbi gastrici o intestinali c ronici o ricorrenti.
Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stess o principio attivo, poiche' se il paracetamolo e' assunto in dosi elev ate si possono verificare gravi reazioni avverse.
L'uso del medicinale , come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandi ne e della cicloossigenasi, e' sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza.
La somministrazione del medicinale dovrebbe e ssere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita'.
Invitare il paziente a contatt are il medico prima di associare qualsiasi altro farmaco.
E' sconsigli ato l'uso del prodotto se il paziente e' in trattamento con altri anti infiammatori.
Utilizzare con cautela in soggetti con insufficienza epa tica o renale.
Nei rari casi di reazioni allergiche la somministrazion e deve essere sospesa.
Questa specialita' medicinale non deve essere u tilizzata nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore a 16 anni.
I sog getti di eta' superiore ai 70 anni di eta', soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver c onsultato un medico.

INTERAZIONI:
Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattam ento cronico con farmaci che possono determinare l'induzione delle mon oossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono a vere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimide, fenobarbital, carbamazepina).
Il farmaco puo' inte ragire con anticoagulanti, uricosurici, sulfaniluree, ipoglicemizzanti .
La somministrazione del prodotto, a causa della presenza di paraceta molo, puo' interferire con la determinazione dell'uricemia (mediante i l metodo dell'acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (media nte il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi).
L'impiego preopera torio puo' ostacolare l'emostasi intraoperatoria.

EFFETTI INDESIDERATI:
Possono manifestarsi disturbi gastro-enterici, vertigini, eruzioni cut anee su base allergica.
Per la presenza di acido acetilsalicilico poss ono manifestarsi anche disturbi otovestibolari (ronzii, ecc.), fenomen i emorragici, (epistassi, gengivorragia, ecc.), ritardo di parto e rid uzione della conta piastrinica.
Con l'uso di paracetamolo sono state s egnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravita' inclusi casi di eri tema multiforme, sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica.
S ono state inoltre segnalate reazioni di ipersensibilita' quali ad esem pio angioedema, edema della laringe, shock anafilattico.
Inoltre sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: trombocitopenia, leuc openia, anemia, agranulocitosi, alterazioni della funzionalita' epatic a ed epatiti, alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acut a, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), reazioni gastrointestinal i e vertigini.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO:
L'uso del prodotto e' controindicato nel terzo trimestre di gravidanza .
Antireumina contiene acido acetilsalicilico (ASA).
Gli studi clinici indicano che dosi di ASA fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico.
>>Dosi di ASA 100-500 mg/die.
Ci sono i nsufficienti dati clinici relativi all'uso di dosi superiori a 100 mg/ die fino a 500 mg/die.
Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio.
>>Dosi di ASA 500 mg/die e oltre.
L'inibizione della sint esi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.
Risultati di studi epidemiologici suggeris cono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di g astroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostagland ine nelle prime fasi della gravidanza.
Il rischio assoluto di malforma zioni cardiache aumentava da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%.
E' sta to ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terap ia.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'acido ace tilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettament e necessari.
Se l'acido acetilsalicilico e' usato da una donna in atte sa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidan za, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu ' basse possibili.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, all a fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sangu inamento, ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi mo lto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio Conseguentemente, l'acido acetilsalicili co alle dosi > 100 mg/die e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

TEOFARMA SRL
004172021
2015-06-17

Scheda dati

Vendibile senza ricetta
S
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